Appunti: Mafie e antimafie

Settimana importante in Emilia Romagna sul fronte del contrasto alle attività della criminalità organizzata.

A Rimini, alla presenza della ministro dell'Interno Cancellieri è stato firmato un accordo tra Regione e prefetture che vuole estendere le cautele antimafia anche nel campo dell'edilizia privata.

Adesso tra chi potrà richiedere la certificazione antimafia ci saranno anche le imprese private affidatarie di lavori per i quali i Comuni rilasciano il permesso di costruire. Non solo, l'importo minimo che comporta l'obbligo di acquisire la documentazione antimafia si abbassa a 70mila euro.

Intanto tre nuovi arresti sono stati eseguiti dai carabinieri del Ros nell'inchiesta 'Vulcano', che un anno fa aveva portato a 10 misure nei confronti di presunti affiliati a clan dei Casalesi, accusati di estorsioni ai danni di imprenditori della riviera romagnola. In carcere sono finiti Francesco Agostinelli, di Urbino, Francesco Sinatra, di Catania, e Salvatore Di Puorto, del Casertano, tutti accusati di estorsione e rapina in concorso, con l'aggravante dei metodi mafiosi finalizzati ad acquisire il controllo delle attività economiche delle vittime. Si tratta di un'operazione di cui abbiamo già parlato a Zarathustra sottolineando l'assenza di denunce da parte degli imprenditori.

E proprio tra le associazioni che gli imprenditori vittime di racket dovrebbero rappresentarli è scoppiata una polemica dopo la firma di quattro convenzioni, per un totale di circa 7 milioni di euro, fra il ministero dell' Interno e alcune associazioni tra le quali la Fai (federazione delle associazioni antiracket e antiusura) e Addiopizzo.

Secondo Sos Impresa - che proprio qualche settimana fa ha presentato a Ravenna un approfondimento sulle attività criminali in regione e che non ha beneficiato di convenzioni col ministero - sarebbe a rischio l'autonomia delle associazioni antiracket. Ce lo ha spiegato Davide Grassi, di Sos impresa Emilia Romagna.