domenica 10 luglio 2011

'ndrangheta padana

E’ necessario alzare il livello di guardia e prendere atto della presenza del fenomeno perché l’Emilia-Romagna una terra di investimenti per la criminalità organizzata.

E’ l’allarme lanciato dal procuratore capo di Bologna e coordinatore distrettuale antimafia regionale, Roberto Alfonso, che ha tracciato una geografia del crimine messa in luce dalle indagini.

“Nelle zone di Reggio Emilia e Piacenza - ha detto Alfonso - si rivela il radicamento di famiglie calabresi arrivate decenni fa. Gran parte si sono perfettamente integrate. Alcune, invece, mantengono legami con i clan di origine e tentano di fare affari in settori delicati come l’edilizia”.

A Ferrara e Ravenna, sempre nel settore dell’edilizia, hanno operato liberamente gruppi catanesi, mentre a Modena le indagini hanno riscontrato l’infiltrazione di gruppi affiliati al clan dei casalesi dediti alla copertura di latitanti. A Rimini clan rivali come i Vallefuoco, i Casalesi e i Mariniello si sono alleati per estorcere denaro a commercianti locali.

A Zarathustra ne abbiamo parlato con il prof. Enzo Ciconte, docente di Storia della criminalità organizzata all'Università di Roma Tre e autore di 'ndrangheta padana.

Ascolta la puntata andata in onda sabato 9 luglio alle 18,05, su Radio Italia anni '60 - Emilia Romagna.


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