sabato 26 maggio 2007

Luci e ombre di Google

La parola Google deriva da “Googol”, termine matematico che indica un 1 seguito da 100 zeri.

Leggenda vuole che questo fosse il numero di siti che a metà degli anni ’90 Larry Page e Sergey Brin volevano riuscire a indicizzare con il loro programma.

Indicizzare per un motore di ricerca significa dare un ordine alla quantità enorme di siti che si trovano sulla rete per poi rispondere alle ricerche dei navigatori.

E’ quello che fa Google che intanto si è allargato alla catalogazione di immagini, libri, articoli di giornale, zone del pianeta terra fotografate da satellite. Nel frattempo i suoi creatori sono diventati miliardari e i siti ora li comprano, l’ultimo acquisto si chiamava YouTube, lo hanno pagato 1,65 miliardi di dollari.

“Don’t be evil”, non essere malvagi è il motto che guida questo colosso del web, spesso accusato di "spiare" i propri visitatori registrando la loro attività sulla rete.

Google ci sorveglia? C’è anche questa tra le preoccupazioni del gruppo di studio Ippolita, autore di "Luci e ombre di Google, Futuro e passato dell’industria dei metadati".

Sabato a Zarathustra.
Ore 18,05. Radio Italia anni '60 - Emilia Romagna.

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