In Italia c’è una capacità prodigiosa di inventare incarichi dalla dizione tanto pomposa quanto oscura. È il caso dell’incarico (e del titolo) di «garante», conferito a eminenti personaggi da aziende, giornali o enti vari. Come per l’appunto è capitato un paio di giorni fa all’ex magistrato Gherardo Colombo a cui la Garzanti, oltre un posto nel proprio Consiglio d’amministrazione, ha dato mandato di «svolgere un ruolo di garanzia sia verso gli autori sia verso i lettori». E cioè? Qualcuno ci spiega per favore che vuol dire? Cosa diavolo garantirà il dottor Colombo? Il puntuale pagamento dei diritti d’autore? L’accuratezza tipografica della stampa? La qualità delle traduzioni? Che cosa? A meno che non garantirà, come ho letto testualmente su un giornale, «libri puliti». E cioè (non so a cos’altro pensare) libri eticamente corretti, ligi ai principi dei codici e della Costituzione, democratici quanto è necessario. Ma è uno scherzo, vero? Diteci che è uno scherzo.
Ernesto Galli Della Loggia (da Corriere.it)
Ernesto Galli Della Loggia (da Corriere.it)
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