Vladimir Bukovskij: "Per chi abbia anche una lontana dimestichezza con il sistema sovietico, fa impressione la sua somiglianza con le strutture in via di sviluppo dell’Unione Europea. A chiunque abbia vissuto sotto la tirannia sovietica, o i suoi equivalenti in altre parti del mondo, la cosa mette paura. Ancora una volta osserviamo con orrore crescente l’emergere del Leviatano che speravamo fosse morto e sepolto, un mostro che prima di crollare ha distrutto un gran numero di nazioni, impoverito milioni di uomini e devastato più generazioni. Nella storia ci sono giorni che decidono il destino di interi continenti per i decenni a venire. Sono date che non si trovano nelle enciclopedie, e che gli studenti non mandano a memoria nelle notti insonni prima degli esami. Solo pochi eletti le conoscono e le onorano. In quanto a noi, massa dei non eletti, ci addormentiamo nell’ambiente familiare dell’antica patria e ci risvegliamo nelle lande desolate di una qualche unione di repubbliche socialiste. Non è nemmeno previsto che sappiamo chi e quando ha preso tale decisione. Per l’Europa, una data memorabile è il 26 marzo 1987."
Domani sera a Zarathustra.
Ore 18,05. Radio Italia anni '60 - Emilia Romagna.
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