venerdì 31 luglio 2009

RU486

(AGI) - Roma, 30 lug. - Chi fara' uso della pillola abortiva RU486, cioe' la donna che vuole interromopere la gravidanza, i medici e chiunque partecipi all'iter abortivo, sara' automaticamente scomunicato. Lo sottolinea mons. Elio Sgreccia, presidente emerito della Pontificia Accademia Pro Vita, facendo notare che "dal punto di vista del diritto canonico non c'e' alcuna differenza tra aborto chirurgico e aborto farmacologico". La pillola abortiva, sottolinea Sgreccia, "non e' vero che e' un metodo meno doloroso: provoca dolori, sanguinamenti e fa rischiare la vita alle donne. Non e' un farmaco, e' un composto per uccidere il feto, cioe' un essere umano. Ci sono pressioni dell'industria farmaceutica che vuole solo fare cassa, e pressioni ideologiche per usare l'aborto come un tragico baluardo di liberta' della donna". La Chiesa, ribadisce Sgreccia, "e' contraria all'introduzione del farmaco, che e' solo un incoraggiamento e una facilitazione all'aborto, un pericolo intollerabile per la donna e il ritorno della donna stessa alla solitudine e alla disperazione, visto che si puo' abortire anche fuori dall'ospedale". Per tutte queste ragioni, scandisce il prelato, "chi utilizza la pillola o i medici che la prescrivono e seguono l'iter sono automaticamente fuori dalla comunione".

Domanda:
"Non e' vero che e' un metodo meno doloroso: provoca dolori, sanguinamenti e fa rischiare la vita alle donne" ma "e' solo un incoraggiamento e una facilitazione all'aborto". In cosa consiste l'"incoraggiamento" in un metodo che "fa rischiare la vita alle donne"?

Per completezza incollo di seguito (tratta da Il Giornale) la riposta dell'inventore della RU486:
Non è però d'accordo il suo inventore, l'endocrinologo francese Emilie-Etienne Baulieu, 82 anni, che ritiene la Ru486 «assolutamente sicura ed efficace». I casi di morte, almeno quelli avvenuti in America, sono stati causati da un utilizzazione impropria del farmaco per motivi finanziari, ha detto. «Quelli che la boicottano sono in realtà i nemici della libertà di scelta delle donne». Il francese ha scoperto il farmaco nel 1982. «Io resto dell’idea che bisogna lasciare la libertà di scelta alle donne, solo loro possono decidere».

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