sabato 20 settembre 2008

Crisi finanziaria. Proviamo a capirci qualcosa

La storia inizia tra il 2001 e il 2003, quando i tassi di interesse passano in in colpo dal 6 all’1%. E la corsa ai mutui a tasso variabile incoraggia le famiglie statunitensi ad indebitarsi sempre di più per l’acquisto di una casa. Finché i prezzi delle abitazioni aumentano il gioco funziona. L’incremento del valore degli immobili consente di ottenere sempre più credito. E le banche riducono drammaticamente gli standard di solvibilità richiesti alle famiglie.

E’ allora che si moltiplicano i cosiddetti “mutui subprime” (concessi alle categorie meno abbienti e quindi con un elevato indice di rischio). E quando questi finanziamenti vengono impacchettati più volte in prodotti derivati finiti nei portafogli delle principali banche americane (molto meno in quelle europee) ci sono già tutti gli ingredienti per una miscela esplosiva.

Così, basta lo scoppio della bolla immobiliare e il rialzo dei tassi di interesse a far scoppiare la bomba: per il sistema Usa scatta una crisi di liquidità che ha fatto sentire i sui effetti anche in Europa. Che pure con i mutui subprime ha avuto a che fare poco o niente.


La versione integrale di questo articolo - per me illuminante - si trova a questo indirizzo.

Di crisi finanziaria si è parlato a Zarathustra con il prof. Francesco Menoncin, docente di economia politica all'università di Brescia e autore di "Mercati finanziari e gestione del rischio".

Ascolta la puntata di Zarathustra andata in onda sabato 20settembre, alle 18,05, su Radio Italia anni '60 - Emilia Romagna.
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