mercoledì 19 marzo 2008

La Cina e Rosolino

Copio, incollo e sottoscrivo un paio di risposte di Massimiliano Rosolino in un'intervista a la Stampa sul tema delle olimpiadi cinesi.

Non è preoccupato per i diritti umani, non si sente coinvolto da quanto succede?
«Certo che sì. Il punto è un altro: la soluzione è non andare alle Olimpiadi? Io vorrei sapere perché hanno scelto la Cina, i problemi erano tutti sul tavolo al momento della decisione però andava bene così. Grandi impianti, tanti soldi e tutto a posto. Ha deciso la politica e perché ora ci devono mettere la faccia gli atleti?».

Cosa risponde a chi suggerisce il boicottaggio?
«Che si boicotta in un altro modo. Se il punto è interrompere le relazioni allora basta fare affari con la Cina, fine dell’import export, degli accordi internazionali. Quello è un discorso serio, il resto solo un po’ di rumore. La storia ha già dimostrato che i boicottaggi olimpici non servono».

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