In Italia, nei primi sei mesi del 2012 hanno chiuso i battenti quasi 35 imprese ogni giorno, oltre mille al mese per un totale di 6.321 fallimenti. Sono i numeri di un'emergenza economico-finanziaria che sembra non avere mai fine, soprattutto per le imprese più piccole, prive di canali di finanziamento alternativi legali.
Il quadro allarmante è stato evidenziato dai dati diffusi nel corso della iniziativa 'No usura day' di Confesercenti.
Il numero di fallimenti registrato in Italia, nel secondo trimestre 2012, appare in calo rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (-9%) ma è in crescita se confrontato con lo stesso periodo del 2010 (+4%) e soprattutto del 2009 (+30%).
La regione più colpita è la Lombardia, dove dall'inizio dell'anno sono fallite 1.384 imprese, oltre un quinto di tutti i casi registrati in Italia nel primo semestre 2012. Al secondo posto, il Lazio con 715 fallimenti, mentre c'è poi il Veneto con 505 casi. Seguono da vicino la Campania (491), Piemonte (480), Emilia Romagna (462) e Toscana (430). Più di 300 casi nei primi sei mesi dell'anno si contano poi in Puglia e Sicilia, oltre 200 nelle Marche.
Ne abbiamo parlato con Lino Busà, presidente di Sos Impresa.
Ascolta la puntata andata in onda sabato 24 novembre alle 18,05, su Radio Italia anni '60 - Emilia Romagna.
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